Daegu, il mio arrivo in Corea del Sud

Tempio di Donghwasa, Daegu, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu

Piccolo quiz casuale: pensa alle prime cinque cose che ti vengono in mente riguardo alla Corea del Sud.
Hai 30 secondi ti tempo.
Pronto? VIA!





Ebbene?
Se la tua mente è pervasa dall’eco vuoto del nulla più totale, benvenuto nel club!

Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Sulla via per il Tempio di Donghwasa, Daegu

Che cosa sappiamo realmente della Corea del Sud?
È un paese generalmente sconosciuto, spesso confuso con la pericolosa ed inaccessibile Corea del Nord, con la quale confina.
Come meta turistica non è tra le più gettonate, a malapena si conosce la sua ubicazione sul mappamondo.
È talmente lontana dalla nostra realtà e dal nostro pensiero comune, che persino il pregiudizio fatica a sporcarne l’immagine. Il pregiudizio capisci? Incredibile.

Bene, sono qui da 4 giorni e posso dirti che la Corea del Sud è il paese della gentilezza. E non è come il Giappone, dove la gentilezza è spesso una questione di etichetta e di buon costume (senza nulla togliere al Giappone, un paese straordinario abitato da persone fantastiche!). La gente in Corea ti saluta per strada con slancio genuino, sorride cordiale e la generale disponibilità nel prestare aiuto è commovente.

Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu

La Corea del Sud, il paese della gentilezza

Sto vagando per Daegu, cercando di raggiungere la ‘Stazione Est’ degli autobus per comperare un biglietto con destinazione Busan.
Sono circa 10 minuti che cammino in circolo attorno al punto che la mia mappa segna come East Bus Station.
Il peso dello zaino comincia a farsi sentire e le spalle mi lanciano dolorosi segnali di cedimento, ma io non riesco a capire dove diavolo sia l’entrata della stazione: ogni possibile via di accesso porta nel nulla, oppure è sbarrata da un muro.
Comincia a montarmi dentro un certo nervosismo.

Cammino persa con la testa per aria, in cerca di un cartello o di una qualsiasi segnaletica, quando una voce alle mie spalle richiama la mia attenzione.
Mi si avvicina un uomo a bordo di un motorino, e chiede se ho bisogno di aiuto. Gli mostro la posizione che devo raggiungere sulla mappa del mio cellulare, ringraziandolo del suo buon cuore.
Con fare gentile, mi spiega che la stazione che cerco è chiusa da tempo e che è stata spostata a circa 15 minuti di distanza a piedi.

Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu

Lo ringrazio nuovamente e mi incammino quindi verso la mia nuova meta, che si trova purtroppo in cima ad una lunga strada in salita.
Dopo qualche minuto di marcia decido di fermarmi per riposare un po’ e riprendere fiato, quando vengo raggiunta dal motociclista di prima. Mi avverte che la strada è ancora lunga, e si offre per darmi un passaggio fino alla stazione.

Io lo guardo incredula. Quello che ho di fronte deve essere una sorta di angelico aiuto divino, non può essere altrimenti.
Ovviamente accetto su due piedi.
Salgo dietro di lui sul motorino e, nonostante il mio equilibrio precario, riusciamo a incastrarci meglio di un Tetris.
Il pesante zainone è posizionato in bilico sulla mia schiena, appoggiato al baule portaoggetti della moto. Mi schiaccia in una posizione assai scomoda, ma non oso lamentarmi. Questo perfetto sconosciuto ha avuto pietà di me e mi sto risparmiando una scarpinata incredibile!

Zigzaghiamo tra i numerosi pedoni e il traffico cittadino, e in un attimo siamo in stazione.
Dopo un difficoltoso disincastro e relativa discesa dal mezzo, il sant’uomo decide di accompagnarmi alla biglietteria per assicurarsi che io non mi perda. Mi aiuta persino a trovare la piattaforma di partenza del mio autobus!
Sono stupita da tanta gentilezza e decido di sdebitarmi offrendogli un buon caffè. Faccio quasi fatica a convincerlo, ma alla fine accetta con un certo riguardo.

Abbiamo così l’occasione di fare due chiacchere.
Quest’uomo si chiama Kim e Daegu è la sua città natale. In passato ha avuto l’occasione di andare in Australia e di viaggiare un po’. Lui mi racconta qualche cosa della sua vita e della sua famiglia. Io gli parlo del mio viaggio, delle tappe percorse e delle cose che ho visto.
Quando è ora di salire sull’autobus mi saluta con un augurio di buona fortuna e mi ringrazia un’infinità di volte per il caffè: lui, che ha ringraziato me, capite?

Che dire, sono arrivata in Corea del Sud da pochi giorni e già adoro questo paese!

Daegu, viaggio in solitaria
Prima di andare via ci facciamo un selfie alternativo!

Daegu e il Tempio di Donghwasa

La mia prima tappa in terra coreana è la città di Daegu, a sud del paese.
Daegu è la quarta città più grande della Corea, dopo Seoul, Busan e Incheon.
Decido di fermarmi qui un giorno solamente, quel tanto che basta per fare una capatina al tempio buddista di Donghwasa.
Il tempio è situato sul versante sud del monte Palgong, conosciuto anche con il nome coreano di Palgongsan.
Il nome di Donghwasa in coreano significa ‘tempio della fioritura delle Paulownie’, ed è un luogo sacro dal forte richiamo religioso e turistico.

Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu

Il tempio dista una ventina di km dalla città, ma è facilmente raggiungibile in autobus. Il mezzo impiega un’ora intera per arrivare a destinazione e la fermata si trova a qualche minuto di distanza dalle porte del tempio.
Mi incammino immergendomi nel bosco e nei suoi magnifici colori, che l’autunno fa esplodere da ogni dove.
Durante il cammino incrocio parecchia gente, tutti ne approfittano per godersi la bellissima giornata.
Molte persone mi salutano e mi danno il benvenuto in Corea, qualcuno si ferma per scambiare due chiacchere con me.
Ognuno mi regala dei sorrisi stupendi, accompagnati da un augurio di buon auspicio per il mio viaggio.

Tempio di Donghwasa, Daegu, viaggio in solitaria
Statua del Buddha dell’Unificazione.
Costruita nel 1992,
questa statua di 33 metri rappresenta il desiderio e la speranza di una Corea di nuovo unita.
Tempio di Donghwasa, Daegu

L’autunno oggi sembra dare il meglio di sé, mescola i colori con maestria creando effetti spettacolari. Qualche timida chiazza verde resiste tenace al suo passaggio, annaspando tra un giallo e un rosso prepotenti.
La brezza frizzante canta tra le foglie infuocate che si stagliano contro il blu di un cielo profondissimo. Il sole riversa colate di oro fuso tra i rami degli alberi che danzano nel vento al ritmo di una melodia segreta.
Il bosco tutto profuma di magia e incanto.
Il tempio sorge nel mezzo di questa incredibile gamma cromatica e l’atmosfera è carica di una strana e potente energia.
C’è una profonda pace, pare che l’intera foresta sia pregna di sacralità.

Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu

Esploro l’area del tempio, camminando tra le molte costruzioni riccamente decorate e godendomi il calore di un sole splendente.
I fedeli si inchinano assorti e devoti nella preghiera. Ai piedi del tempio principale li osservo con rispetto, mentre appendono delle graziose campanelle di vetro a cui sono fissate le numerose preghiere. La brezza lieve le fa risuonare nel vento, che raccoglie le loro parole di speranza, portandole via con sé.
Chiudo gli occhi e lascio che la magia del momento mi avvolga e mi ispiri.

Tempio di Donghwasa, Daegu, Corea del Sud, viaggio in solitaria
Tempio di Donghwasa, Daegu

3 Risposte a “Daegu, il mio arrivo in Corea del Sud”

  1. Woow Chicca viene proprio voglia di organizzare le prossime ferie in Corea! Mai pensato di collaborare con qualche agenzia di viaggio e promuovere determinati posti nel tuo blog?

  2. Ciao, chi sei? Identificati!
    Ahahah
    Mah, non è così facile scrivere per qualcuno, e poi devo fare ancora tanta tanta pratica! Questo blog è nato anche per questo, è una specie di occasione per esercitarmi in maniera costante con la scrittura 🙂
    Grazie per il consiglio comunque, adesso vado a spulciare la pagina FB delle blogger di viaggio, sembra super interessante!

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