Kazan, la capitale della repubblica del Tatarstan

Moschea Kul Sharif, Cremlino, Kazan, Russia, Transiberiana
La Moschea Kul Sharif, Cremlino di Kazan

Ho conosciuto Grigory attraverso Couchsurfing;
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Couchsurfing è uno strumento straordinario perché permette di abbattere le barriere culturali che imprigionano il nostro buon senso.
È molto semplice da utilizzare, ma bisogna avere fiducia, tanta tanta fiducia.
E questo è l’ingrediente fondamentale.

Kazan, Russia, Transiberiana, viaggio in solitaria
Il mio arrivo a Kazan.
Da notare la mia faccia stravolta!

Il mio arrivo nella città di Kazan

Arrivo a Kazan che è quasi mezzogiorno, sono stanca ma estremamente felice ed eccitata.
Il mio host si chiama Grigory: mi ha mandato un messaggio con le indicazioni per raggiungere il suo appartamento e ho due possibilità, taxy o autobus.
Opto per la più economica, e mi dirigo verso la fermata del bus che sta di fronte alla stazione dei treni.
Google Maps mi sta salvando la vita. Di nuovo.

Cattedrale dell'Annunciazione, Cremlino, Kazan, Russia, Transiberiana
Cattedrale dell’Annunciazione, Cremlino di Kazan

La prima impressione che ho di Kazan non è delle migliori.
Sono circondata da enormi caseggiati vecchi e diroccati, il grigio regna sovrano. Automobili scalcagnate mi sfrecciano davanti, il poco verde che vedo ha un colore malaticcio.
Continuo a camminare, mi sembra di avere gli occhi di tutti addosso. Facce straniere, occhiate serie, sguardi furtivi. Da qualche parte nella mia mente sento l’eco ignorante del pregiudizio, della paura.
Lo soffoco sul nascere, lo schiaccio in fondo al cuore. Vorrei estirparlo, ma non è facile.

Cattedrale dell'Epifania, Torre Campanaria, Bauman Street, Kazan. Russia, Transiberiana
Cattedrale dell’Epifania, vista dalla cima della Torre Campanaria su Bauman Street

Quando il mio autobus arriva, chiedo all’autista se ferma nella zona in cui si trova la casa di Grigory.
L’uomo mi guarda con espressione dubbia, dice qualche parola in russo e chiama qualcuno. Resto in attesa, augurandomi che chiunque stia per arrivare, parli inglese. Mi si avvicina una signora con fare vagamente minaccioso, tiene in mano un POS per i pagamenti bancomat. Comincia una specie di conversazione basicamente gestuale, nella quale capisco tre cose: l’autobus è quello giusto, io mi devo assolutamente sedere e il biglietto costa 27 rubli.

Detto fatto, mi siedo e compro un biglietto.
Dopo circa 20 minuti, la signora mi avvisa che la prossima, è la mia fermata. Abbozza un sorriso, e la cosa mi rincuora assai.
Scendo dal bus e mi sento in qualche modo fiera di me stessa, anche se in fin dei conti non ho compiuto chissà quale prodezza.
Grigory mi sta aspettando dall’altra parte della strada.

Grigory and me,
making stupid faces!

Grigory vive poco lontano dal centro di Kazan, in una specie di complesso residenziale assai datato.
Il suo appartamento è di media grandezza, ben tenuto e molto accogliente. La casa è piena di ninnoli e oggetti costruiti da suo padre con materiali di vario genere. Le porte sono dipinte con disegni di draghi e sirene, i muri sono decorati con immagini, colori e dipinti.
Nel complesso è molto semplice ed essenziale.
Mi piace!

Girovagando per le vie della città

Fin da subito, Grigory si è dimostrato ospitale, attento e gentile, ho passato moltissimo tempo in sua compagnia. Mi ha mostrato la città, raccontandomi le storie e le leggende della sua tradizione, mi ha fatto scoprire la sua cultura, mi ha fatto sentire a casa.
Ho visto Kazan attraverso i suoi occhi, e l’ho totalmente rivalutata.
Mi ha parlato di questa terra, della sua politica, delle sue usanze e dei suoi ideali di libertà e di benessere. Qui l’Islam e la Chiesa Ortodossa convivono pacificamente, la gente è felice e serena, e c’è maggiore prosperità rispetto alle altre regioni.

Kazan, Russia, Transiberiana, viaggio in solitaria
Kazan, Panorama.
Cima della Torre Campanaria, su Bauman Street

Il primo giorno Grigory mi procura una bicicletta, chiedendola in prestito al suo amico Vladimir.
Mi ritrovo così a pedalare per le vie di Kazan, seguendo questo ragazzo assurdo attraverso le strade affollate del centro, il parco della città, i boschi che la circondano.
Abbiamo fatto dei giri incredibili, ho assaggiato un’infinità di pietanze tipiche tatare, abbiamo passato serate indimenticabili bevendo in compagnia di pazzi musicisti dall’allegria contagiosa.

Vado veloce, il vento mi colpisce forte. Inspiro profondamente e mi sento viva, estremamente viva.
Kazan si è già presa un pezzetto del mio cuore.

Ozero Glubokoye, the Deep Lake in Kazan

Un viaggio nella musica folk russa

Insieme a noi abitano Dmitry e sua moglie Julia, anche loro ospiti di Grigory.
Dima è un cantautore polistrumentista, vive di musica e per la musica.
È partito dall’Ucraina con Julia, viaggiano attraverso la Russia in autostop facendo tappa nelle città dove Dima trova le date per i suoi concerti.
La maggior parte delle canzoni che suona sono scritte interamente da lui, e narrano le leggende del suo paese, raccontando storie d’amore e vicende che parlano della vita e della morte.
Storie vere e storie inventate.
Altri pezzi appartengono invece ad alcuni amici che Dima ha perduto qualche anno fa, e che lui esegue in loro onore: “Fino a che io darò vita alla loro musica, non cesseranno di esistere.”
Ed è vero, quando esegue questi pezzi speciali, l’ambiente si riempie di energia ed è come se tutti loro fossero lì, accanto a lui.

Julia, me and Dima, new friends, Transiberiana, Russia
Julia, me and Dima

Il caso ha voluto che le mie date a Kazan coincidessero con le sue, e ho avuto la fortuna di poterlo ascoltare.
Alla fine di ogni pezzo, aveva l’accortezza di fermarsi per spiegarmi di che cosa avrebbe trattato la canzone successiva, aiutato da Iskander e Grigory.
Ha davvero molto talento, la sua chitarra sembra prendere vita e nonostante le parole mi fossero totalmente estranee, è riuscito a trasmettermi una moltitudine incredibile di emozioni.

Il giorno della mia partenza ha voluto dedicarmi una specie di concerto privato nella piccola cucina di Grigory, per salutarmi e augurarmi buona fortuna.
Che dire, non potevo incontrare persone migliori!

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