La sorprendente gentilezza dei coreani, 2.0

La spiaggia di Haeundae, Busan, viaggio in solitaria
Busan, panorama.
La spiaggia di Haeundae

Al contrario di quello che siamo portati a pensare, ho avuto modo di constatare che la gentilezza non è affatto cosa rara.
Daegu me lo ha ampiamente dimostrato, e ora è la volta di Busan.

Sono seduta fuori dal minimarket dove ho acquistato la mia meritata dose di caffeina giornaliera; la giornata volge al termine.
La Corea, come il Giappone, pullula di piccoli convenience stores, economici minimarket aperti h24.
Alcuni di questi negozietti offrono del caffè addirittura decente, mentre in quelli un poco più grandi c’è una zona apposita nella quale sedersi, con tanto di tavolino e presa elettrica per ricaricare tutta la robaccia tecnologica che ci portiamo appresso.
Qualcuno degli articoli di questo blog l’ho scritto proprio in posti come questi.

Tempio di Haedong Yonggung, Busan, viaggio in solitaria
Sulla via per il Tempio di Haedong Yonggung.
Sullo sfondo la spiaggia di Haeundae

La brodaglia che qui viene spacciata per caffè, è praticamente la stessa che viene offerta nelle caffetterie tradizionali, la sola differenza sta nel prezzo.
E nella location, ovviamente.

Quando scelgo uno di questi minimarket per buttar giù qualche riga, mi pare di essere una sorta di ‘scrittrice dei poveri’: seduta ad un tavolino in plastica con il viso affondato nello schermo del pc, tengo tra le mani uno pseudo caffellatte acquoso, al gusto di saccarosio. Gli altri avventori del locale costituiscono una fetta di popolazione tra la più varia, tra i pendolari in giacca e cravatta che mangiano un boccone precotto al volo, qualche studente gironzola tra gli scaffali, mentre alcuni vecchietti si gustano una porzione di noodles istantanei, aspirandoli rumorosamente con una bocca oramai priva di denti.
La voce metallica e ripetitiva che annuncia gli sconti del giorno, fa da sottofondo musicale, mentre una sterile luce al neon dona quel non so che a tutto l’insieme.

La gentilezza dei coreani, l’incontro

Insomma, sono seduta ad uno di questi tavolini, il caffè bollente mi rinfranca l’animo e la luna splende alta e luminosa nel cielo.
Si è fatto tardi.

Busan, gentilezza, Tempio di Haedong Yonggung
Di ritorno dal Tempio di Haedong Yonggung.
Spiaggia del villaggio di Dongam

Prendo le mie cose e mi accingo ad andare via, quando il signore seduto al tavolino accanto al mio mi rivolge la parola, chiedendomi da dove vengo.
È in compagnia di una giovane donna, stanno bevendo della birra.
(Purtroppo non ne ricordo i nomi, mi riferirò a loro con il semplice appellativo di Lei e Lui).
Cominciamo un’interessante conversazione nella quale ci raccontiamo dei reciproci viaggi. Lui ha vissuto in Francia per molti anni e ha viaggiato parecchio in tutt’Europa. Lei, da quel che ho capito, è stata in Australia.
Lei, al contrario di Lui, non parla inglese ma lo mastica solo un pochino.

Mi siedo con loro e mi offrono una birra.
La conversazione si sposta sul cibo e sui piatti tipici delle rispettive nazioni, e dopo una buona mezzora di chiacchere mi invitano a cena.
Insistono nonostante la mia riluttanza, facendo leva sul fatto che devo assolutamente provare qualche piatto tipico coreano nel loro ristorante preferito.
Accetto, con la condizione di poter pagare la mia parte: non li conosco e mi hanno già offerto la birra, non posso farmi pagare anche la cena!

Tempio di Haedong Yonggung, Busan, gentilezza, viiaggio in solitaria
Tempio di Haedong Yonggung,
Busan

Una cena tipica coreana

Saliti in macchina procediamo a rilento nel traffico di Busan e raggiungiamo il ristorante.
Il locale è pieno e nell’attesa ci gustiamo un’altra birretta.
Nel giro di 10 minuti veniamo fatti accomodare al nostro tavolo, e io ne approfitto per fare un salto in bagno.
Quando faccio ritorno, mi appare davanti agli occhi lo spettacolo di una tavolata imbandita con ogni sorta di pietanza, alla maniera tipica coreana: decine di piatti e piattini pieni zeppi di verdure, riso, carne e pesce.
La cucina coreana è famosa per il gran numero di contorni che la caratterizza, ma non mi aspettavo certo una simile quantità variegata di cibo. Tutto ottimo tra l’altro!

Busan, gentilezza, viaggio in solitaria, piatti tipici
La tavola imbandita

Durante tutta la durata della cena, Lei ha la premura di riempire i nostri bicchieri con le birre in lattina avanzatele dal minimarket. Lo fa ostentando una furtività che però, a causa del suo essere brilla, le manca totalmente.
Mi guardo attorno con imbarazzo, sicurissima che i numerosi camerieri abbiano notato la furbata già da un pezzo.
Quasi mi pare di sentire addosso il loro disprezzo.
Faccio finta di nulla, Lui e Lei sembrano essere clienti abituali. Forse questo è il motivo per cui non ci viene detto nulla, nonostante la ‘mossa’ delle birre clandestine risulti più che evidente.

Finito di mangiare, ci prepariamo per uscire e io cerco di raggiungere la cassa per prima: devo assolutamente riuscire a pagare la mia parte di cena.
Ogni mio sforzo risulta però del tutto inutile, Lui infatti ha già pagato l’intero conto di nascosto…mi hanno fregata!
Quando usciamo (dal retro), Lui e Lei salutano il proprietario come un vecchio amico ma, nel passargli accanto, noto negli occhi dell’uomo un misto di fastidio e sollievo.

Non so proprio come ringraziarli.
Provo un po’ di vergogna, non mi piace quando mi viene offerto praticamente tutto senza darmi la possibilità di ricambiare.
Dopo qualche supplica, li convinco nell’accettare l’offerta di un caffè, divenuto oramai la mia firma di contraccambio personale.
Saliti in macchina dico loro di scegliere la caffetteria che più gli piace, ma i due insistono per tornare in un convenience store così da permettermi di risparmiare qualche Won.
Qui, per la prima volta, ho modo di testare il caffè in lattina.
Dal mio arrivo in Corea l’ho sempre schifato, evitandolo come la peste. Essendo l’unica possibilità di caffeina presente in quel momento però, non ho potuto evitarlo…e devo ammettere che non è eccessivamente disgustoso.
El pasa giò, come diceva una volta qualcuno.

Tempio di Haedong Yonggung, Busan, viaggio in solitaria, gentilezza
Tempio di Haedong Yonggung,
Busan

Tra una chiacchera e l’altra si fa tardi, e i due mi riaccompagnano in ostello.
Ci salutiamo scambiandoci i numeri di telefono.
Lei insiste nel volermi invitare a pranzo a casa sua, uno dei prossimi giorni. Io non so più cosa inventarmi per poterli ringraziare.
Rientro in ostello con un gran sorriso sulla faccia e la pancia piena.
Non riesco ancora a credere nell’immensa disponibilità disinteressata di questa gente, mentre penso che nel mio paese è guerra aperta allo straniero.

Punto panoramico di Sirangdae, Busan, viaggio in solitaria
Vista sul Mar del Giappone.
Punto panoramico di Sirangdae sulla spiaggia meridionale del villaggio di Dongam

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.