munito di arco,
arma tipica delle steppe della Mongolia
Ci sono delle mattine durante le quali alzarsi dal letto, può risultare davvero faticoso: il corpo e la mente non hanno alcuna energia e al pensiero di doversi attivare per compiere anche solo il minimo sforzo, il morale cade precipitosamente a terra.
Ci sono mattine come quella di oggi, nella quale la mia voglia di vivere è pari a quella di un bradipo affetto da una grave crisi depressiva.
La sveglia annuncia con insistenza l’arrivo di un nuovo giorno, ma io desidero solo chiudere gli occhi e girarmi dall’altra parte.
Le grida dalla cucina mi informano che la colazione è pronta, mi alzo controvoglia. Cammino sconsolata lungo il corridoio e raggiungo le ragazze che parlottano allegre mentre addentano grosse fette di pane.
Noto che sono più felici del solito, mi guardano sorridenti e mi danno una lieta quanto insperata notizia: oggi abbiamo il giorno libero!
Minjee ha deciso di portarci tutte a Darhan, fermandosi lungo il tragitto per una piccola ‘tappa culturale’, nel laboratorio di un suo amico famoso per saper ricreare a regola d’arte gli archi tradizionali mongoli.
Cuciniamo qualche uovo sodo per il pranzo al sacco, prendiamo del pane e prepariamo gli immancabili e onnipresenti cetrioli.
Una volta pronte saliamo tutte sul furgone di Minjee, che data la presenza di sole donne verrà ribattezzato The Pussy Wagon: Winnie e Laura dall’Inghilterra, Emily dalla Francia, Aika dal Giappone, Minjee e la sottoscritta!
Dopo qualche ora di viaggio raggiungiamo il laboratorio dell’amico di Minjee, il costruttore di archi del quale purtroppo non ricordo il nome.
Da 5 generazioni la sua famiglia costruisce gli archi mongoli nell’antica maniera tradizionale, ricavandoli dalle corna degli animali, dal legno e dai tendini dei bovini. L’intero procedimento è svolto manualmente e interamente da lui, a cominciare dal taglio delle corna e la produzione della colla derivante dai tendini degli animali, fino al procedimento di intaglio del legno e assemblamento dei pezzi.
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Dopo averci mostrato il laboratorio nel quale costruisce gli archi e la Ger che utilizza per l’esposizione del suo lavoro, ci ha fatto provare a tirare con l’arco!
Abbiamo passato un’ora buona cercando di centrare un bersaglio ricavato dalla pelle di una pecora appesa all’interno di una cornice di legno.
Si sa che alla lunga la pratica paga, e alla fine siamo tutte riuscite a centrare l’obiettivo!
Dopo un veloce pranzo al sacco, ci siamo quindi dirette a Darhan dove Minjee doveva sbrigare qualche commissione.
Con le ragazze ho visitato il mercato e finalmente ho potuto comperare della cioccolata! Durante questa prima settimana a Orkhon ho vissuto in totale astinenza da zuccheri e ho scoperto di avere un piccolo problema di dipendenza.
Oggi ho avuto l’occasione di dare libero sfogo ai miei peccati di gola, riuscendo però a non esagerare: una tavoletta gigante di cioccolato e un pacchetto formato famiglia di biscotti al burro per me, una scatola di cioccolatini da mangiare subito assieme alle altre e infine un pacchetto di brioches da condividere per la colazione del giorno seguente… speriamo sia abbastanza!
È ora di pranzo!
Abbiamo concluso la giornata in bellezza con un bel boccale di birra e quattro salti sulla pista da ballo in un locale del centro!
Siamo rientrate a casa che l’una del mattino era passata da un pezzo, stanche da morire ma estremamente felici e mentalmente rigenerate!