Molveno, un lago da svuotare

svuotamento lago di Molveno
Il Lago di Molveno.
Sullo sfondo vediamo i monti Croz dell’Altissimo, Lasteri e Piz Galin

Nel 2017 è avvenuto lo svuotamento del lago di Molveno, un evento che può sembrare insolito agli occhi dei più, ma che qui accade all’incirca ogni 10 anni.

Per quale motivo è necessario operare lo svuotamento del lago?
Andiamo con ordine:

L’elettricità, una rivoluzione energetica

Con l’invenzione della lampadina avvenuta agli inizi del XIX secolo, prende il via un processo di elettrificazione che rivoluzionerà lo stile di vita di milioni di persone.
In Europa, quest’innovativa fonte energetica ebbe modo di svilupparsi nella regione montuosa del Trentino, che verso la fine dello stesso secolo realizzò le prime centrali idroelettriche dell’allora Impero Austroungarico.
Già nel 1902, la regione vantava la presenza di ben 25 centrali.

Con l’annessione del Trentino all’Italia del 1918, le grandi società elettriche nazionali entrarono nella regione, spinte da forti interessi economici.
L’intento era quello di ottenere uno sfruttamento capillare delle numerose risorse idriche qui presenti, e furono concepiti una serie di progetti per la costruzione di grandi opere idroelettriche.

Molveno e la centrale di Santa Massenza

L’impianto idroelettrico di Santa Massenza è ad oggi il più importante della regione, e comprende sei centrali, collegate tra loro da un articolato sistema di 40 gallerie.
La costruzione di quest’opera titanica ebbe inizio nel 1946; il suo completamento richiese l’ingente investimento di 30 miliardi di lire, 10 anni di lavoro e l’ingaggio di 15 imprese per un totale di 8.000 uomini.
Il costo umano fu altrettanto elevato: furono quasi 50, le morti legate alla costruzione di quello che all’epoca, era il più grande impianto idroelettrico d’Europa.

Il progetto era finalizzato alla raccolta delle acque dell’alto Sarca, della Val Rendena e della Val di Genova, in un unico bacino di raccolta. Il Lago di Molveno venne quindi destinato a trasformarsi in un capiente serbatoio di carico, che avrebbe assicurato il funzionamento della centrale di Santa Massenza in ogni stagione dell’anno.

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Lo svuotamento del Lago di Molveno, 1952

Lo svuotamento del lago di Molveno

Per permettere la realizzazione dei lavori, si doveva necessariamente operare lo svuotamento del lago.
Il primo marzo 1952, fu quindi attivata la stazione di pompaggio galleggiante sul lago. Mediante grosse tubazioni, quattro pompe centrifughe riversarono l’acqua in una galleria sotterranea, collegata alla centrale di Santa Massenza attraverso il monte Gazza.

L’invaso del lago avvenne solamente un anno dopo, a lavori ultimati.
Il 16 aprile del 1953, fu attivata la cascata appositamente costruita (Novaline di Nembia), e il lago tornò al suo apparente stato originale.

I lavori di costruzione di questo imponente sistema di sfruttamento delle acque, mutarono radicalmente il regime idrico e paesaggistico dei territori interessati.
Le acque del lago di Molveno cambiarono il loro aspetto cristallino in un colore meno trasparente. Anche la temperatura dell’acqua subì una considerevole diminuzione, determinando un conseguente impatto negativo sulla fauna e sulla flora lacustre.

Nonostante l’abbassamento del lago comporti diverse conseguenze negative in ambito ecologico e ambientale, ad oggi è necessario operare lo svuotamento del lago ogni 10 anni, per consentire i lavori di manutenzione e di pulizia dell’impianto.

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Uomini al lavoro nella galleria che attraversa il monte Gazza.
Il primo ragazzo sulla destra è mio nonno, Guido Sartori.

Molveno, il concorso letterario

Nell’anno 2017, in occasione del periodico svuotamento del lago di Molveno, il comune del paese ha organizzato il concorso letterario
Molveno, lago delle meraviglie…E se non fosse solo il solito lago?”.
Ho partecipato al concorso con il racconto ‘L’ombra delle Ninfe‘, in cui ripercorro gli eventi che hanno portato allo svuotamento del lago da un punto di vista assai particolare.

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