This is the End, una fine per un inizio

viaggio in solitaria, Seoul, Australia
Photo by: Jp Valery

Eccoci qui, siamo giunti alla fine del mio viaggio.

Il volo intercontinentale D7505 è partito in perfetto orario, il chiacchiericcio dei passeggeri invade l’intero abitacolo.
I tratti somatici delle persone presenti mi suggeriscono che questa gente, sta probabilmente facendo ritorno a casa: 6 ore e quarantacinque minuti di volo mi separano da Kuala Lumpur, dove mi attende uno scalo aereo piuttosto corto.
Raggiungerò Perth la mattina del 7 dicembre, con un secondo volo della durata di 5 ore e trenta.
Sarà un viaggio lungo, mi metto comoda e lancio un’occhiata fuori dal finestrino: guardo Seoul per un’ultima volta.
Lascio Seoul e la Corea del Sud. Lascio il Giappone, la Cina e la Mongolia.
Lascio la mia amata Russia.
Con apprensione crescente, dedico un pensiero d’addio al continente asiatico intero.

Destinazione: Australia

La mia mente si slega da qualsiasi vincolo e comincia a vagare a ruota libera. Precedendomi se ne va a sud, ad un’Australia selvaggia, mitica e moderna.
Terra dei nobili ideali, terra idealizzata, terra delle mille occasioni.
O almeno così si vocifera.

fine, viaggio in solitaria, Seoul, Australia
In aeroporto

Qualcuno potrebbe obiettare che il mio viaggio non è affatto finito ma che, al contrario, prosegue magnificamente.
Ed è così, è esattamente così.
Ho un Working Holiday Visa australiano, che mi permetterà di lavorare e di continuare quindi la mia avventura, il mio viaggio non è certo giunto ad una fine.
Eppure, la strana sensazione che grava sul mio cuore sembra suggerirmi l’idea opposta.

La percezione della fine, l’ impressione che si ha quando qualche cosa è terminato, e che si porta dietro un misto di nostalgia e tristezza.
La consapevolezza di un vissuto che non ritornerà mai più, la malinconia nostalgica per ciò che è stato.
Un sapore amaro mi invade la bocca.

Una domanda mi sorge spontanea: avrò assaporato ogni attimo fino in fondo?
È possibile provare nostalgia per un qualche cosa che non è ancora terminato?
Ho come l’impressione di non aver dato abbastanza valore agli attimi irripetibili che ho vissuto, e scorgo l’ombra sbiadita di un rimpianto prematuro.

La prima parte del mio viaggio volge al termine, e ogni cosa assume contorni assurdi e irrealistici.
Ho appena vissuto quella che sarà un’esperienza irripetibile, senza rendermene conto per davvero.
La ragazza che è partita 5 mesi fa non esiste più, si è persa lungo i binari di uno dei mille treni presi durante questo mio viaggio. Si è persa, ha vagato a lungo e durante il suo girovagare mi ha presa per mano, portandomi con sé.

fine, viaggio in solitaria, Seoul, Australia
L’inizio del mio viaggio, Mosca

I (dovuti) ringraziamenti

Questo viaggio non sarebbe stato possibile se non avessi avuto l’appoggio indispensabile delle persone straordinarie che ho la fortuna e l’onore di avere nella mia vita.
Prima tra tutte, la mia mamma. Donna sorprendente, capace di immensa e infinita dolcezza.
Grazie mamma! Grazie per i tuoi consigli, il tuo sorriso, la tua presenza sicura e costante. Per la tua tenacia e la tua energia straordinaria. Grazie per il tuo amore e per la tua fiducia nel lasciarmi andare, e nel donarmi la libertà. Mi hai sempre incoraggiata, in ogni mia strampalata idea, donandomi la speranza e la forza per poter dare vita ai miei sogni.

E poi c’è il mio papà, il cui ricordo mi ha accompagnata in ogni singolo giorno di questa mia avventura. La sua forza e il suo amore per la vita mi hanno aiutata ad andare avanti, infondendomi coraggio ogni qual volta il mio cuore aveva troppo timore per poter proseguire da solo.

Voglio dire grazie alla mia famiglia, tutta quanta. Uno straordinario insieme di persone fantastiche, splendide e matte da legare, nel quale io ho avuto la smisurata fortuna di crescere. La vita, il caso e l’Amore hanno unito i nostri percorsi annodandoli per bene e creando il grande bellissimo miscuglio aggrovigliato che è la nostra famiglia.

Un grazie al Masso e alla Elda, persone dalla bontà infinita, sincera e totalmente disinteressata. Nel mio cuore, una seconda famiglia.
Un grazie ai miei meravigliosi amici. Le parole sagge di qualcuno, i preziosi consigli di qualcun altro, il loro sostegno e il loro starmi vicino.
Un grazie speciale per le risate che sono riusciti a regalarmi, nonostante il nero dei buchi bui nei quali, qualche volta, mi è capitato di inciampare. E grazie anche al loro farsi da parte, perché mi hanno lasciato lo spazio che mi serviva per poter prendere la rincorsa e spiccare il volo.

Ed infine, grazie a tutte le splendide persone che ho incontrato lungo questo mio cammino, perché hanno condiviso con me un pezzettino della loro vita. Le loro storie, i loro sorrisi e le loro pazzie.
Vi porto tutti nel cuore.
Grazie.

fine, viaggio in solitaria, Seoul, Australia
Murales di mani, nella mia stanza.
A partire da destra: la mano di mia nonna, di mio padre, di mia madre.
Di mia sorella Jane, mio fratello Emanuele, mia sorella Tullia
e la mia mano.
Le ultime due appartengono ai miei nipoti, Evelyn e Leonardo

I MIEI NUMERI

5 mesi

144 giorni

5 paesi: Russia, Mongolia, Cina, Giappone, Corea del Sud

Il mezzo principale di viaggio, il Treno:

  •       16 Treni
  •       244.5 totale ore passate sui treni
  •       Tratta più corta: 1 h, Osaka – Kyoto
  •       Tratta più lunga: 33 h, Ekaterinburg – Krasnoyarsk

11 Bus

3 Aerei

18.000 km totali su ruota, per 300 ore circa

10 , tra Couchsurfing e Workaway

19 Ostelli

27 Città e luoghi

viaggio in solitaria, Seoul, Australia
Il mio viaggio

2 Risposte a “This is the End, una fine per un inizio”

  1. Brava Enrica ( cocca ) ti abbiamo seguito con trepidazione e ogni racconto sembrava di essere lì con te.
    P.S. Non è vero che siamo disinteressati perché noi ti aspettiamo sempre ( a lavorar ……. ahahahah scherziamo )
    Un caloroso abbraccio
    Masso Elda

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