Workaway in Japan, PRIMA PARTE

Che cosa sono gli ONSEN?

Onsen è il termine giapponese con il quale viene indicata una sorgente di acqua calda naturale, o più in generale una stazione di acqua termale. La parola onsen va bene per indicare stabilimenti termali di ogni tipo e dimensione, dalle piccole strutture anonime nascoste tra le case dei quartieri residenziali, alle stazioni più grandi e frequentate.
Onsen viene anche aggiunto al nome delle località termali, un po’ come facciamo noi in Italia (per esempio, ‘Comano Terme’). Abbiamo quindi innumerevoli località con questo nome: Kinosaki Onsen, Kurokawa Onsen, Utoro Onsen e via dicendo.
Il Giappone è un paese con un’attività vulcanica molto elevata, si dice che l’intero Paese è di fatto adagiato su una sorta di pentola bollente, la Cintura di Fuoco del Pacifico. Questo ha permesso la formazione di moltissime fonti di acqua termale, elemento da sempre presente nell’antica cultura giapponese. Quella degli onsen è una delle tradizioni più radicate in Giappone, qui le terme nascono come bagni pubblici e affondano le radici in un passato nel quale non tutti avevano la possibilità di possedere un bagno in casa. Gli onsen infatti non nascono come luoghi di cura, ma di necessità. Secondo alcuni, la tradizione del bagno caldo deriva anche dalla mancanza di riscaldamento nelle abitazioni dei tempi passati.

Per poter accedere e utilizzare gli onsen bisogna seguire alcune importanti regole.
Innanzitutto bisogna entrare completamente nudi, con l’unica possibilità di un asciugamano. Non è consentito l’accesso con il costume da bagno. Negli onsen le vasche sono divise per sesso, quindi solitamente non ci sono problemi!
Prima di immergersi in acqua inoltre, è obbligatorio farsi una doccia lavandosi accuratamente. Accanto alle vasche si trovano rubinetti, bacinelle e sgabelli con i quali potersi insaponare e lavare per bene.
L’acqua nelle vasche può raggiungere tranquillamente i 40 gradi, bisogna quindi fare attenzione agli sbalzi termici.
Per quanto riguarda i tatuaggi invece, il comportamento da assumere varia di caso in caso. La regola ufficiale dice che i tatuaggi non sono permessi negli onsen, almeno in quelli pubblici. Solamente gli appartenenti alla Yakuza si tatuano, o almeno così avveniva nei tempi passati. Quindi la spiegazione più gettonata per giustificare tale divieto sta nell’intenzione di vietare l’accesso alle terme ai criminali. In Giappone questo tema è molto sentito.
In realtà la regola non è affatto così ferrea, almeno di questi tempi. Può capitare che venga chiesto di coprire il tatuaggio, se possibile. In generale comunque, molti onsen decidono caso per caso.

La mia esperienza Workaway in un Onsen Ryokan

Dopo qualche giorno passato nella bellissima Kyoto, mi sono spostata nella cittadina di Yamanouchi-machi per mettere alla prova me stessa con l’ennesima esperienza di ‘volontariato’ nello stile di Workaway.
Ho passato due settimane in quello che in Giappone è definito con il nome di Onsen Ryokan, un hotel provvisto di onsen privati per gli ospiti.
Per trovare questa opportunità di volontariato ho provato ad utilizzare uno strumento nuovo, Worldpacker. Ho constatato che è una validissima alternativa al più famoso Workaway, solo un pochino meno sviluppato dal punto di vista del numero e della varietà delle offerte di lavoro presenti.
Yamanouchi si trova nel distretto di Shimotakai nella prefettura di Nagano, nelle Alpi Giapponesi.
L’intera zona è famosa per tre cose in particolare: le numerosissime stazioni termali presenti, lo Snow Monkey Park, nel parco di Jigokudani e lo Shiga-kōgen, uno dei complessi sciistici più grandi del Giappone, che nel 1998 ospitò alcune delle competizioni sportive dei giochi olimpici invernali.

Il Nozaru Hostel, l’ostello nel quale vivo, si trova a Shibu Onsen, un’area rinomata per i tradizionali Ryokan in legno e i numerosi bagni pubblici presenti. L’intera zona è caratterizzata da un’atmosfera magica che ti porta indietro nel tempo, che sa di antico e di tradizione. È questa sua tipicità che ha fatto sì che Hayao Miyazaki la scegliesse per prendere ispirazione per uno dei suoi film a mio parere meglio riusciti: Spirited Away, La città incantata. È il mio film d’animazione preferito firmato Miyazaki.
L’ambientazione del film è una città termale per spiriti e la protagonista al centro di mille avventure è Chihiro, una bambina che deve superare una serie di prove per riuscire a salvare i propri genitori.
Hayao Miyazaki ha trovato l’ispirazione per questo film in diversi luoghi, famosi appunto per gli stabilimenti termali. Si dice che per il design di alcuni edifici del mondo degli spiriti, Miyazaki abbia preso ispirazione dal Kanaguya Ryoken uno degli hotel dello Shibu Onsen.

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Raggiungo la mia meta dopo una nottata non del tutto insonne, passata su di un autobus notturno che collega Kyoto con Yudanaka Onsen, una zona adiacente a Shibu Onsen.

I trasporti in Giappone sono estremamente cari e l’autobus notturno, seppur costoso per le mie tasche, rimane comunque la scelta più economica!

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